25/04/2024
Le Riflessioni dei Confratelli
by vicenzino
Venerdì Santo 2017: in nome della globalizzazione
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Al resoconto della giornata e del ”Giro della montagna”, al percorso, ai contrattempi della partenza, fino al ritorno, ormai a Sabato Santo iniziato, ha già provveduto, tempestivamente e con dovizia di particolari, il confratello Paolo Scola, che ha acquisito ”per usucapione” il diritto di raccontare del Venerdì Santo della Confraternita SS Rosario di Montecorice.

Nei giorni successivi alla Pasqua ho riflettuto sui fatti, ripercorrendo con la mente quanto era accaduto nel corso della giornata di Venerdì Santo e nei giorni precedenti, sulle discussioni in seno alla Confraternita, sullo scopo e sul futuro della stessa. Mi sono reso conto che è necessario aprire un confronto tra i confratelli su alcuni aspetti che ritengo essenziali per un’associazione religiosa, culturale e solidale, che vanta le sue origini ancor prima della battaglia di Lepanto.

I punti che vorrei affrontare con voi riguardano:
- Le tradizioni del canto.
Quando ero ragazzo, una congrega si riconosceva dal canto. ( Allora – parlo degli anni ‘60/70 - si cantava anche lungo le vie che portano alla chiesa da visitare ), la congrega in arrivo per visitare l’altare della reposizione si riconosceva dal "motivo" che giungeva da lontano.

Ciascuna congrega aveva nel canto qualcosa di particolare che la distingueva dalle altre. Oggi, ascoltando i canti delle varie Confraternite, in particolare, quelle del comune – delle altre non ho conoscenza -, “i motivi“ sembrano essere diventati tutti uguali, perché si è rinunciato, volontariamente o involontariamente, a quelle caratteristiche che ciascuna congrega possedeva e che la differenziava dalle altre.

In sintesi, credo che si sia ormai perduta l’identità, segno distintivo inconfondibile di ciascuna confraternita, in nome di una (involontaria) "imitazione" del canto o del motivo di altre confraternite.

Per evitare questo – qualcuno dirà che sono ripetitivo - ritengo che il canto tradizionale della Confraternita SS. Rosario di Montecorice vada conservato integro come un baluardo, così come ci è stato tramandato; anzi, rafforzandone le peculiarità e gli aspetti distintivi.

Come impegno tutti i cantanti (me compreso) dovranno ascoltare le cassette che ci ha lasciato il compianto Nanni per tutta la Settimana Santa!!!

- Orario. Mi sono giunte molte lamentele di concittadini (sappiamo tutti quanto la popolazione montecoricese sia vicina alla sua Confraternita) per quanto riguarda l’arrivo a Montecorice - ormai nel cuore della notte – Quest’anno, poi, siamo andati anche oltre il venerdì santo!

Ritengo che non si debbano superare le ore 22,00, quali che siano i motivi che si pongono alla base di un rientro oltre tale orario.

- Festività di San Biagio e visita al cimitero del venerdì santo. La processione in onore di San Biagio senza la partecipazione (in divisa) della confraternita mi ha fatto riflettere molto e devo riconoscere che la causa di questo “sgarbo“ al Santo Protettore sia solo colpa mia, perché, a fronte della inopportunità manifestata da alcuni confratelli all’accompagnamento del Santo in forma solenne, avrei dovuto impormi senza indugi e disporre di accompagnare – anche con un numero esiguo di confratelli - San Biagio, in divisa, lungo le vie del paese.

Di questo chiedo scusa, in primo luogo a San Biagio, poi, a don Olgier e a tutta la popolazione. La stessa cosa accade per la visita al cimitero, che, personalmente, considero un momento religioso di grande rispetto per quelli che ci hanno preceduto (parenti, amici o semplicemente defunti).

Alcuni vorrebbero evitare questa visita (anche quest’anno si è tentato di saltarla all’ultimo momento), ma non ne conosco le ragioni.
E’ necessaria, quindi, una discussione serena tra tutti i confratelli (non i soliti noti!) allo scopo di fissare punti condivisi dalla maggioranza dell’assemblea, che non debbono essere messi in discussione ogni anno durante “il giro“.

Invito, pertanto, tutti i confratelli ad essere presenti nelle prossime riunioni, allo scopo di definire, in un dialogo costruttivo e democratico, alcune questioni che puntualmente si ripropongono ogni anno.

Ricordo a tutti che l’appartenenza alla Confraternita, che può comportare anche qualche sacrificio, deve essere sempre consapevole e convinta.

Per il resto non posso che essere onorato di rappresentare la confraternita SS. Rosario di Montecorice, costituita, in grandissima parte, da giovani e giovanissimi; che, a detta di osservatori esterni, riesce sempre ad offrire qualcosa in più e di diverso nella visita agli altari della reposizione rispetto a tutti gli altri.

Grazie a tutti, nel segno del miglioramento continuo, mai ponendo in secondo piano il fine istituzionale e statutario di ringraziare il Signore che ha donato la sua vita per tutti noi.

IL PRIORE
V. Cera
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Pubblicato in data 07/05/2017 - Ultimo aggiornamento 07/05/2017
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